È vero. Non ci credevo. Il mio scetticismo era figlio di anni di disattenzione nei confronti dell’ospedale di Locri e della comunità da parte della politica. Vedere questo intervento tra pubblico e privato, qualche perplessità la destava, c’era molta sfiducia ma non ci siamo arresi. Poi la determinazione, gli incontri, lo sguardo dei volontari e delle volontarie, l’impegno di associazioni, scuole, dei sindaci, delle Istituzioni. Abbiamo trovato il coraggio e insieme abbiamo raggiunto un obiettivo. La bontà del progetto si è vista. Le battaglie, le lunghe lotte portano a qualcosa.
Proprio dieci anni fa scendevamo in piazza per una sanità migliore, eravamo senza attrezzature, senza medici, non c’erano i concorsi per i primari.
Oggi l’Asp insieme al governo regionale sta mettendo in atto un cambiamento reale e questo innesca un genuino rapporto di fiducia tra i cittadini e la sanità. L’inaugurazione di questo polo è speranza. Di potersi curare a casa, di confrontarsi con medici e professionisti. Di parlare di sanità che funziona, che parla di prevenzione e cure. C’è speranza per la nostra comunità, per tutta l’azienda ospedaliera che sta vivendo un cambio di marcia grazie all’attenzione e sensibilità del Presidente della Regione Roberto Occhiuto e al direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria dottoressa Lucia Di Furia. Il contributo della Regione Calabria c’è, l’impegno è massimo, e continuando a lavorare assiduamente porteremo avanti tanti altri progetti come i lavori di adeguamento strutturale del padiglione “Greca”.